Federalberghi Terme, Associazione costituitasi nel febbraio del 2017, facente parte della Federalberghi/Confcommercio, rappresenta 156 importanti aziende in località termali, con più di 4200 dipendenti e ricavi annui per un totale di circa 465 milioni di euro, titolari di numerose concessioni per l’estrazione dell’acqua termale con accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale.
Elenchiamo di seguito alcune questioni di cui vorremmo discutere più nel dettaglio, eventualmente partecipando ad un tavolo di confronto per trovare soluzioni che consentano di raggiungere le finalità perseguite senza penalizzare le aziende, in un contesto di pluralismo associativo.
TURISMO DELLA SALUTE
Quando si discute delle persone con fragilità e, in particolare, delle azioni di prevenzione da mettere in atto per assicurare un invecchiamento sano ed attivo prevenendo le malattie croniche invalidanti, i concetti ricorrenti sono: corretti stili di vita, sana alimentazione, attività fisica, socializzazione. Noi aggiungiamo le TERME. Le località termali sono, infatti, nate e si sono sviluppate con queste precise finalità, creando quel sistema salutistico e quell’economia che ancor oggi caratterizza le attuali città termali e le stesse aziende termali.
Le terme hanno rappresentato il primo esempio di Turismo della Salute in quanto, da sempre, hanno attirato curisti dai paesi dell’Europa, principalmente la Germania, l’Austria, la Francia e, da qualche tempo, l’Inghilterra.
Sviluppare il Turismo della Salute con al centro le attività termali significa elevare la qualità della vita dei territori termali e, nello stesso tempo, attrarre nuovi utenti incentivati a spostarsi per le cure, anche dalla direttiva 2011/24/EU sulla libera circolazione dei pazienti sul territorio dalla EU.
Il prodotto termale offerto dalla maggior parte delle strutture è obsoleto e non risponde più alle esigenze dell’utenza.
Oggi si ha meno tempo a disposizione per cui, nell’arco di tempo scelto, si vuole concentrare tutto il meglio di una vacanza: cure termali e di benessere, con attesi risultati, fruizione del territorio scelto e esperienze attraverso le eccellenze offerte che includono alimentazione, cultura, e risorse naturali.
Per le motivazioni testé illustrate, chiediamo che il Turismo della Salute venga inserito in tutte le politiche in cui si parla di fragilità, prevenzione delle malattie croniche invalidanti, di riabilitazione e di corretti stili di vita.
Le opportunità dello sviluppo di questo segmento del turismo possono avere risvolti positivi sia per i territori che per la qualità della vita delle popolazioni coinvolte, nonché perle casse della sanità pubblica, potenziando l’offerta dei servizi sanitari da offrire in “intra moenia”.